martedì 15 settembre 2009

SCIENZA E VEDANTA - LA FORMA UMANA
E L'EVOLUZIONE DELLA COSCIENZA (PARTE SETTIMA).
A cura di Andrea Boni.

(La Sesta Parte è consultabile QUI)

L'Origine dell'Universo.


Sutra I.1.2
janmadyasya yatah

Janma – nascita, Adi, e il resto, ad esempio mantenimento e dissoluzione,
Asya – di questo (universo), Yatah – da lui, da quel Signore.

Egli, il Brahman, è colui che crea, mantiene e dissolve l’universo – 2

Commentario Scientifico
Dal commentario di Baladeva Vidyabushana leggiamo:
La parola ‘janmadi’ utilizzata nel Sutra è una Bahu Brihi, ossia una parola composta. Il suo significato, letteralmente, intende creazione, mantenimento, dissoluzione. La parola ‘asya’ significa di questo Universo, ossia questi quattordici pianeti o ‘loka’ popolati da vari jiva a partire del più importante, Brahmaloka, e terminando con il più piccolo filo d’erba, dove le anime godono e soffrono in base alle loro buone o cattive azioni; questo misterioso universo la cui profondità nessun intelletto umano può comprendere; questo magnifico mondo di strane costruzioni. La parola ‘yatah’ significa “Da Lui”, ossia dal Dio Supremo, la cui potenza è inconcepibile, che è l’agente della creazione tanto quanto la causa materiale, da cui si origina, si preserva e si distrugge l’Universo. Egli è il Brahman. Egli è il tema principale dei Vedanta Sutra, e costituisce l’oggetto principale di ricerca.

Il primo sutra dell'opera di Badarayana è un forte incoraggiamento ad intraprendere la conoscenza della Verità Assoluta, Dio, la Persona Suprema, Il Brahman. In questo secondo sutra, invece, l'Autore fornisce una prima descrizione del Brahman. Esso è ciò che crea, sostiene e dissolve l'Universo. La Verità Assoluta è così connessa agli aspetti cosmologici. Ognuno di noi, in misura diversa, si è interrogato circa i misteri della nascita e della morte, ed in particolare della creazione dell'Universo. Peraltro, questo è stato da sempre uno dei temi più affascinanti per scienziati e teologi. In questo capitolo cercheremo allora di rivedere alcune teorie proposte circa la nascita dell'universo, con particolare riferimento alla teoria del big-bang, e di metterle in relazione con la teoria Bhaktivedantica. Con il termine Bhaktivedanta si intende tutta la letteratura Vedica che oltre al Vedantasutra propriamente detto, e che caratterizza la parte più speculativa della Conoscenza, include anche la letteratura che descrive in modo specifico la bhakti, ovvero la via della devozione, e quindi la Bhagavadgita, lo Shrimadbhagavatam, e altre opere.

Il secondo sutra dell'opera di Badarayana è un incoraggiamento a considerare la formulazione di una nuova teoria teistica circa la nascita e l'evoluzione dell'Universo. Fino ad oggi le teorie che sono state proposte degli scienziati occidentali non sono orientate in questo senso, sebbene diversi eminenti ricercatori abbiano più volte espresso la necessità di una visione alternativa ed innovativa per riuscire a fornire spiegazioni con un orizzonte di senso rispetto a quanto formulato ad oggi. Brian D. Josephson, premio Nobel in Fisica presso la Cambridge University, afferma: “Ora ci sono due modi per affrontare la questione circa se e come Dio abbia un'influenza sulla natura. La prima è continuare a seguire la linea teoretica materialistica adottata fino ad ora e cercare di ottenere, a partire da questo approccio, una teoria del tutto. Questo è senza dubbio un processo molto difficoltoso. Potrebbe richiedere secoli per arrivare al suo completamento [ammesso che si possa giungere ad una conclusione …]. Un approccio alternativo per lo scienziato è affermare: 'bene, proviamo a valutare l'ipotesi opposta, ovvero proviamo a considerare il fatto che esista un'Entità Suprema, oltre la Natura materiale, Dio, ed includiamolo come principio all'interno delle teorie scientifiche; come sarebbe la scienza con questa nuova prospettiva in cui Dio entra a “giocare” un ruolo nella manifestazione dei vari fenomeni?”.

La visione Bhaktivedantica supporta appieno questa formulazione teoretica e il secondo sutra del vedantasutra è un primo importante postulato in tal senso. Secondo il Vedanta, infatti, esiste una sorgente ultima, senziente, al di la del piano materiale:

Aham sarvasya prabhavo
Mattah sarvam pravartate
Iti matva bhajante mam
Budha bhava-samanvitah

“Sono la fonte di tutti i mondi, spirituali e materiali. Tutto emana da Me. I saggi che conoscono perfettamente questa verità Mi servono con devozione e Mi adorano con tutto il loro cuore” (Bhagavad-Gita X.8)

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